Sono pensionato e mi sono visto recapitare dall’INPS una lettera con la quale mi ha riliquidato il trattamento pensionistico riducendolo, altresì chiedendo la restituzione delle somme pagatemi in passato in misura maggiore di quella che in effetti mi sarebbe spettata (c.d. indebito pensionistico), è corretto?

Occorre esaminare con un esperto se siano corrette le ragioni poste dall’Istituto pensionistico alla base della riliquidazione in riduzione della pensione. Se non si fosse d’accordo con l’Istituto occorrerebbe prima contestargli la decisione in via amministrativa e quindi, se la confermasse, in via giudiziale, nel rispetto dei termini di Legge.
La legittimità e fondatezza della riliquidazione in diminuzione del trattamento pensionistico non giustifica sempre il diritto dell’Istituto a recuperare dal pensionato le maggiori somme indebitamente pagategli in passato; c’è un orientamento interpretativo giurisprudenziale secondo il quale, ricorrendo determinate condizioni, il pensionato non è tenuto a restituire l’indebito pensionistico, sicché occorrerebbe valutare se nel caso concreto sussistano i presupposti per provare a resistere anche in giudizio alla domanda restitutoria dell’INPS.

Massimo Pasino

Avvocato dal 1996

Iscritto all’Ordine degli Avvocati di Trieste, matricola n. 372. Patrocinante in Corte di Cassazione e altre Giurisdizioni Superiori. Socio AGI, Avvocati Giuslavoristi Italiani.